Come un infinito foglio di appunti che Martina Albertazzi si trova sempre ad aggiornare per catturare le mille sfumature del viaggio della vita insieme a sua figlia, questo progetto fotografico è iniziato ed è incentrato sulla sua esperienza di maternità.“Nilù è nata la mattina del 3 febbraio, alle 10:48, col sole già alto e caldissimo del deserto della California. Un parto indotto fissato una settimana dopo il termine per evitare complicazioni data la mia età. “È pronta” mi disse il ginecologo. Ripenso spesso a quelle parole, perché in effetti Nilù è sempre pronta, anche quando si trova a dover superare un ostacolo. I primi mesi li abbiamo trascorsi a fissarci per ore. Lei mi guardava con gli occhi enormi e mai stanchi e io ricambiavo sbalordita perché sembrava avere già tutto sotto controllo. Quella meno pronta sono io. Piena di dubbi e molto spesso impreparata, mi affido a lei e a quei due occhi di mare che mi fanno da guida. Non avevo programmato di iniziare un progetto fotografico sulla mia esperienza di maternità; ma la fotografia è da molti anni il mezzo con cui osservo ciò che mi circonda e spesso anche il mezzo con cui osservo lei, per provare a conoscerla mentre scopre ogni pezzetto di mondo che le si presenta davanti”.